sabato 25 gennaio 2014

Nestlé, acque minerali e "Acqua Brillante Recoaro"

Dovendomi quest’anno occupare di una storica azienda alimentare di Marghera, la Paolini Villani & C che produceva preparati e surrogati per cucina, e aprendosi l’anno prossimo l’EXPO MILANO 2015, dedicata all'alimentazione e quindi ai prodotti alimentari, ho dato vita a un blog sulla disinvoltura con la quale le multinazionali straniere del settore, massicciamente presenti nel nostro paese, trattano i prodotti italiani, magari spacciandosi per gli operatori che meglio ne valorizzano specificità e/o territorialità.
Comincio, a mo' di esempio, con il caso della Nestlé e di un marchio storico del "beverage" italiano: l'Acqua Brillante Recoaro, un tempo diffusissima e ora ridotta al lumicino.
Più che valorizzazione, a me sembra una "furbata" che, ingannando il consumatore (anche se il fatto che contesto appare riportato in una scritta di non facile leggibilità sul retro della lattina), rasenta la frode in commercio. Dico "rasenta" non per tutelarmi da eventuali querele, ma perché sta lì al confine tra ciò che è frode e ciò che non lo è.
È etica commerciale, questa? È tutelare la specificità (e tradizione) di un prodotto noto produrlo altrove, e con acqua diversa da quella che l'ha imposto sul mercato?
Si dirà che l'acqua è pur sempre acqua! Eh no... non è esattamente così, e sia Nestlé che Sanpellegrino lo sanno benissimo.
Solo che un'acqua tonica è una semplice bevanda, e non un'acqua minerale: anche se è (o dovrebbe essere) fatta con acqua minerale. Ed essendo solo una bevanda, essa non ricade nella rigorosa normativa che regola la produzione e la commercializzazione delle acque minerali.


È un piccolo caso, lo so, e irrilevante nel fatturato della Sanpellegrino, e a maggior ragione in quello della Nestlé. Ma è indicativo di un atteggiamento "culturale" che non rispetta il consumatore, e che mi induce ad auspicare che la multinazionale svizzera, e le sue consociate italiane, non vengano in alcun modo coinvolte negli eventi italiani dell'EXPO MILANO 2015.


















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