sabato 8 marzo 2014

Tecnolaser S.r.l., Curtarolo Padova: una anomala impresa meccanica della subfornitura con la "mission" dell'eccellenza

Questo profilo d’impresa appartiene a una ricerca sulle “eccellenze venete”, commissionata nel 2010 al Centro Interdipartimentale di Ricerche e Servizi “Giorgio Lago” dell’Università di Padova, che tuttavia non vide mai la luce per sopravvenute divergenze tra ricercatori e committenza sull’impianto che essa avrebbe dovuto avere.
Poiché non amo gli “inediti”, ho alla fine deciso di pubblicarne il testo come post a questo Blog: un testo che, sottoposto all’impresa “biografata” per la verifica di alcune informazioni, fu da questa ritenuto corretto.


Tecnolaser S.r.l., con sede a Curtarolo (Padova), nasce nel 1986 su iniziativa di Luigi Finco – a capo di due imprese di rilievo internazionale nei settori degli impianti avicoli e della refrigerazione commerciale – per decentrare in un impianto ad alta specializzazione la lavorazione delle lamiere e dei profilati di acciaio da queste utilizzati.
Dopo un promettente avvio, tale rapporto di subfornitura subì una progressiva contrazione, e l’azienda dovette trovare una diversa (e autonoma) collocazione sul mercato aperto.
Oggi l’azienda, certificata UNI EN ISO 9001, opera nel mercato “terzista” della lavorazione, costruzione e montaggio di carpenteria metallica medio-leggera, nonché della progettazione ed industrializzazione “su misura” di singole componenti meccaniche come di “insiemi” e nei cd. montaggi industriali. I suoi punti di forza sono costituiti dalla coprogettazione online con il cliente dei singoli prodotti e/o componenti, avvalendosi dei migliori sistemi CAD/CAM esistenti, e da un magazzino computerizzato che – con la alimentazione automatica delle varie macchine – consente di lavorare anche in ciclo non presidiato.
Nel suo portafoglio-clienti sono ormai presenti le principali imprese meccaniche di media e grande dimensione del nostro paese, nonché di significative aziende europee. Le prospettive nella attuale situazione congiunturale appaiono positive, tanto che Tecnolaser continua ad investire in formazione del personale e innovazione tecnologica in modo da essere sempre pronta e preparata alle richieste ed esigenze di un mercato sempre più in continuo rapido cambiamento.
Con circa 70 addetti, essa fattura 21 mln di € (2011), di cui il 13% indirizzato all’esportazione.
Una impresa non è mai scindibile da colui che l’ha costituita, e dal suo carattere: ciò vale in generale, ma è soprattutto riscontrabile in questo caso aziendale e nella ostinazione con la quale Luigi Finco è sempre riuscito a conseguire i suoi obiettivi.
Nato nel 1927 a Campo San Martino, comune dell’Alta Padovana, egli – conseguito il diploma di perito meccanico (1946) – iniziò a lavorare in una azienda agricola, dove si imbatté in uno dei primi impianti per l’allevamento industriale dei polli. All’epoca queste attrezzature provenivano dall’Olanda, e un po’ più tardi anche dall’America nell’ambito dell’ERP-European Recovery Program, il cd. Piano Marshall, con il quale gli Stati Uniti contribuirono alla rinascita economica dell’Europa occidentale dopo le gravissime distruzioni belliche che l’avevano martoriata.
A motivi del suo lavoro, Finco fu più volte in Olanda, e lì maturò l’idea di produrre in Italia quelle stesse attrezzature avicole che ormai ben conosceva, e che avrebbero potuto essere vendute a prezzi più contenuti di quelle d’importazione. La tecnologia era del resto all’epoca non troppo sofisticata, e ciò permise all’azienda artigianale avviata nel 1955 di ricavarsi un qualche profittevole mercato.
E si trattò di un mercato in rapida crescita, dato che l’allevamento avicolo appariva sempre più costituire una interessante diversificazione/integrazione dell’agricoltura basata sulla sola coltivazione della terra. Ciò spinse Finco a dotarsi di una struttura compiutamente industriale, unendosi a un altro socio e dando vita nel 1961 a quelle Officine Facco & C. poi S.p.A. – che sono, almeno dagli inizi degli anni Ottanta del Novecento, ai vertici mondiali di tale comparto meccanico
Poiché, tuttavia, e usando le sue parole, «cosa chiama cosa», egli intraprese due diversificazioni: da un lato la produzione di scaffali per i negozi di alimentari e per i primi supermercati che stavano sorgendo in alcune aree del paese, e dall’altro avviando nel 1962 la produzione di impianti di stoccaggio dei cereali attraverso la consociata Mulmix Facco S.r.l., ora semplicemente Mulmix.

Pur essendo quest’ultima una realtà che si insediò presto, e positivamente, nei mercati internazionali, è più interessante soffermarci sulla apparentemente incongrua diversificazione negli scaffali metallici, che – al contrario dei silos per cereali – nulla avevano a che fare con il mondo agricolo..… … …

Dato che la lunghezza del testo non si presta alle normali dimensioni di un post, esso è disponibile nella sua interezza all’indirizzo
http://www.giorgioroverato.eu/A/eccellenzevenete/G.Roverato-Tecnolaser-2011.pdf








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