Questo profilo d’impresa appartiene a
una ricerca sulle “eccellenze venete”, commissionata nel 2010 al Centro
Interdipartimentale di Ricerche e Servizi “Giorgio Lago” dell’Università di
Padova, che tuttavia non vide mai la luce per sopravvenute divergenze tra
ricercatori e committenza sull’impianto che essa avrebbe dovuto avere.
Poiché non amo gli “inediti”, ho alla
fine deciso di pubblicarne il testo come post a questo Blog: un testo che,
sottoposto all’impresa “biografata” per la verifica di alcune informazioni, fu
da questa ritenuto corretto.
Tecnolaser S.r.l., con sede a Curtarolo (Padova), nasce nel 1986 su iniziativa
di Luigi Finco – a capo di due imprese di rilievo internazionale nei settori degli impianti avicoli e della
refrigerazione commerciale – per decentrare in un impianto ad alta
specializzazione la lavorazione delle lamiere e dei profilati di acciaio da
queste utilizzati.
Dopo
un promettente avvio, tale rapporto di subfornitura subì una progressiva
contrazione, e l’azienda dovette trovare una diversa (e autonoma) collocazione
sul mercato aperto.
Oggi l’azienda, certificata UNI EN ISO 9001, opera nel
mercato “terzista” della lavorazione, costruzione e montaggio di
carpenteria metallica medio-leggera, nonché della progettazione ed
industrializzazione “su misura” di singole componenti meccaniche come di
“insiemi” e nei cd. montaggi industriali. I suoi punti di forza sono costituiti
dalla coprogettazione online con il cliente dei singoli prodotti e/o
componenti, avvalendosi dei migliori sistemi CAD/CAM esistenti, e da un
magazzino computerizzato che – con la alimentazione automatica delle varie
macchine – consente di lavorare anche in ciclo non presidiato.
Nel
suo portafoglio-clienti sono ormai presenti le principali imprese meccaniche di
media e grande dimensione del nostro paese, nonché di significative aziende
europee. Le prospettive nella attuale situazione congiunturale appaiono
positive, tanto che Tecnolaser continua ad investire in formazione del
personale e innovazione tecnologica in modo da essere sempre pronta e preparata
alle richieste ed esigenze di un mercato sempre più in continuo rapido
cambiamento.
Con
circa 70 addetti, essa fattura 21 mln di € (2011), di cui il 13% indirizzato
all’esportazione.
Una
impresa non è mai scindibile da colui che l’ha costituita, e dal suo carattere:
ciò vale in generale, ma è soprattutto riscontrabile in questo caso aziendale e
nella ostinazione con la quale Luigi Finco è sempre riuscito a conseguire i
suoi obiettivi.
Nato
nel 1927 a
Campo San Martino, comune dell’Alta Padovana, egli – conseguito il diploma di
perito meccanico (1946) – iniziò a lavorare in una azienda agricola, dove si
imbatté in uno dei primi impianti per l’allevamento industriale dei polli.
All’epoca queste attrezzature provenivano dall’Olanda, e un po’ più tardi anche
dall’America nell’ambito dell’ERP-European Recovery Program,
il cd. Piano Marshall, con il quale gli Stati Uniti contribuirono alla
rinascita economica dell’Europa occidentale dopo le gravissime distruzioni
belliche che l’avevano martoriata.
A motivi del suo lavoro, Finco fu più volte in Olanda,
e lì maturò l’idea di produrre in Italia quelle stesse attrezzature avicole che
ormai ben conosceva, e che avrebbero potuto essere vendute a prezzi più
contenuti di quelle d’importazione. La tecnologia era del resto all’epoca non
troppo sofisticata, e ciò permise all’azienda artigianale avviata nel 1955 di
ricavarsi un qualche profittevole mercato.
E si trattò di un mercato in rapida crescita, dato che
l’allevamento avicolo appariva sempre più costituire una interessante
diversificazione/integrazione
dell’agricoltura basata sulla sola coltivazione della terra. Ciò spinse
Finco a dotarsi di una struttura compiutamente industriale, unendosi a un altro socio e dando vita nel 1961 a quelle Officine Facco & C. – poi S.p.A. – che sono, almeno dagli inizi degli anni Ottanta del Novecento,
ai vertici mondiali di tale comparto meccanico
Poiché,
tuttavia, e usando le sue parole, «cosa chiama cosa», egli intraprese due
diversificazioni: da un lato la produzione di scaffali per i negozi di
alimentari e per i primi supermercati che stavano sorgendo in alcune aree del
paese, e dall’altro avviando nel 1962 la produzione di impianti di stoccaggio dei cereali attraverso la
consociata Mulmix Facco S.r.l., ora semplicemente Mulmix.
Pur essendo quest’ultima una
realtà che si insediò presto, e positivamente,
nei mercati internazionali, è più interessante soffermarci sulla
apparentemente incongrua diversificazione negli scaffali metallici, che – al
contrario dei silos per cereali – nulla avevano a che fare con il mondo
agricolo..… … …
Dato
che la lunghezza del testo non si presta alle normali dimensioni di un post,
esso è disponibile nella sua interezza all’indirizzo
http://www.giorgioroverato.eu/A/eccellenzevenete/G.Roverato-Tecnolaser-2011.pdf
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